Il cubismo
Il cubismo è un movimento artistico che nasce su due principali punti che lo differenziano da quanto fatto in arte sino all’inizio del ‘900. Il primo punto è la semplificazione delle forme reali, attraverso la loro rappresentazione geometrica; partendo dagli studi di Paul Cézanne che iniziò a rappresentare oggetti reali come un’arancia con la forma di una sfera, o una bottiglia con la forma di un cilindro, i cubisti scomposero la rappresentazione di immagini più complesse, come ad esempio un volto, usando linee, quadrati, triangoli e solidi geometrici. Proprio per l’uso di questi ultimi, come ad esempio i cubi, nacque il nome “Cubismo”. Il secondo punto che caratterizza il cubismo è l’uso della quarta dimensione, ovvero il tempo. La storia dell’Arte ci insegna come l’uomo, dai graffiti sino al Rinascimento, ha cercato tutti i metodi possibili per rappresentare la profondità dello spazio, superando le sole altezza e larghezza, inserendo la terza dimensione. Con la prospettiva Rinascimentale la pittura, ma anche la scultura, era arrivata secondo gli artisti, alla perfetta rappresentazione della realtà. Ma i cubisti capiscono che non vi è un solo punto di vista, come per i rinascimentali, ma che l’osservatore si può spostare attorno all’oggetto che vede. Così artisti come Pablo Picasso inserirono nella pittura, e nella scultura, la quarta dimensione, ovvero il tempo, rappresentando su un unica tela più visioni dello stesso soggetto. Quindi non è strano che in un ritratto di Picasso l’occhio o la bocca del personaggio siano rappresentati sia di profilo che frontalmente, poiché il pittore ci vuole fare intendere che nel “tempo” che ha impiegato a realizzare l’opera, prima si trovava in una certa posizione e che, successivamente, ha spostato, nel tempo, il suo punto di vista.
Pablo Picasso.
