Maturità 2025.
Come ogni anno ci avviciniamo agli esami di maturità, nome utilizzato, nel linguaggio corrente, per indicare l’Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione che si svolge secondo il Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 62. Le prove scritte sono due, ovvero la prima prova scritta nazionale di lingua italiana o della diversa lingua nella quale si svolge l’insegnamento e la seconda prova scritta nazionale, su una o più discipline (vedi Decreto Ministeriale n. 13 del 28 gennaio 2025) che caratterizzano il corso di studi (per gli istituti professionali, secondo vigente ordinamento, non si seguono le discipline ma sulle competenze e nuclei tematici fondamentali di indirizzo). È prevista un’ulteriore prova scritta per alcuni indirizzi di studio.
Dopo le prove scritte si svolgerà il colloquio, la così detta prova orale, sia pluridisciplinare che interdisciplinare, poiché finalizzato a verificare e valutare le abilità, di studentesse e studenti, nel saper trovare, ideare e gestire i nessi dei diversi saperi, collegando in modo personale le diverse conoscenze acquisite. Inoltre il colloquio si baserà su altri due punti, ovvero l’esposizione delle attività ed esperienze svolte, nel secondo biennio e quinto anno, nei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO) e la parte relativa al percorso e alle competenze di Educazione Civica. Per il PCTO le esperienze potranno essere esposte o con una breve relazione e/o un elaborato multimediale; le competenze di Educazione civica saranno quelle definite nel curriculo di istituto e previste dal documento del Consiglio di classe (vedi riferimento https://www.istruzione.it/esami-di-stato/secondo-ciclo25.html).
Colloquio orale e nuclei tematici.
Il colloquio prende il via da uno spunto iniziale scelto predisposto e assegnato dalla Commissione (un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema) in base ai temi più significativi di ciascuna disciplina, indicati nel documento del Consiglio di classe (https://www.istruzione.it/esami-di-stato/tutto-sulla-maturita-2025.html). Il Consiglio di classe elabora un documento entro il 15 maggio 2025 esplicitando i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati e gli obiettivi raggiunti, insieme a ogni altro elemento che lo stesso Consiglio di classe ritenga utile e significativo per lo svolgimento dell’esame a cui si atterrà la commissione nello svolgimento della prova orale, al fine di valutare la capacità dello studente di elaborare, in forma pluridisciplinare e interdisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina di studio.
Per gli alunni con disabilità che sostengono l’esame di Stato conclusivo, il documento del Consiglio di classe assume un’importante ruolo, per lo svolgimento dello stesso ( riferimenti D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323 – archivio dell’area Istruzione– Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 62– Ordinanza Ministeriale n. 55 del 22 marzo 2024). Con questo documento il Consiglio di classe fornisce alla commissione , tutte le informazioni e indicazioni relative alle ”prove, la presenza o meno dell’insegnante di sostegno (o di altre figure: personale ATA ed educativo) come supporto alle prove scritte e/o al colloquio, le caratteristiche delle prove equipollenti, l’eventuale necessità di tempi più lunghi. Si precisa che l’insegnante di sostegno può essere impegnato come figura di aiuto, non come membro della commissione. La sua funzione deve essere indicata nel documento del 15 maggio. La nomina è effettuata dal presidente della Commissione; egli partecipa alla riunione preliminare, svolge assistenza alle prove scritte e/o al colloquio, è retribuito con un compenso forfettario. Come già sottolineato, non partecipa alle operazioni di valutazione, in quanto non fa parte della commissione d’esame. Si rammenta inoltre che, secondo quanto indicato nell’art. 20, comma 4, del decreto legislativo 62/2017, alle studentesse e agli studenti con disabilità per i quali sono state predisposte prove non equipollenti sulla base del PEI differenziato o che non partecipano all’esame viene rilasciato un attestato di credito formativo. Dunque, come per il primo ciclo, anche per la scuola secondaria di 2° grado, l’assenza durante lo svolgimento delle prove d’esame determina l’automatica attribuzione del credito formativo.”(da https://www.erickson.it/it/mondo-erickson/la-valutazione-degli-alunni-con-disabilita).
Approfondimenti e fonti.
https://www.mim.gov.it/web/guest/-/ordinanza-ministeriale-n-67-del-31-marzo-2025
https://www.istruzione.it/esami-di-stato/secondo-ciclo25.html
https://www.mim.gov.it/web/guest/-/decreto-ministeriale-n-328-del-22-dicembre-2022
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